loading . . . Garante della privacy, i lavoratori hanno chiesto al collegio di dimettersi. Lascia il segretario generale | Wired Italia Penso che i garanti non debbano dimettersi.
Non per la pressione mediatica, non per la pressione del personale.
Sono arrivato vicino alla politica per la mia iniziativa per una qualità nelle nomine delle autorità, in particolare all’epoca fu quella delle Comunicazioni. Vi invito a guardare qualche link qui per vedere il putiferio che si scatenò all’epoca della mia candidatura.
Fu a seguito di quella iniziativa che si iniziarono a raccogliere i CV per le autorità. Prima il CV non era nemmeno calcolato. Uno poteva essere un pilota o un falegname ed occuparsi di telecomunicazioni o di antitrust. Adesso un minimo di accountability nei confronti del pubblico c’è, per cui le persone scelte non sono totalmente avulse dalle materie di cui si vanno ad occupare (altrimenti c’è il biasimo sui media).
Tutto bene dunque ? Ovviamente no. La fedeltà al partito fa ancora premio sulla competenza. Ma davvero crediamo che un commissario designato da un partito non abbia contatti con la sua leadership ? Non e’ mai successo…
Su certe spese “leggere”, non so valutare. E’ diverso se si sbaglia carta di credito rispetto a se si mal-usa abitualmente. Nel primo caso non c’e’ nulla; nel secondo ci sono risvolti che chi di competenza giudicherà.
La sanzione a Meta: è competente l’Irlanda in quanto Meta è insediata là. Il massimo che il collegio poteva fare era costruire un dossier e spedirlo al garante irlandese che, notoriamente, generalmente chiude uno e anche due occhi. Cercare di affermare che degli occhiali tethered ad uno smartphone siano dei terminali di rete, per poter affermare una competenza nazionale, penso avrebbe esposto oltre che al ridicolo a costi non banali per affrontare i ricorsi che si sarebbero persi.
Il fatto che Guido Scorza sia stato vicino al suo studio.
Come ho scritto su Mastodon: quando fu nominato questo Garanteprivacy io mi resi disponibile, disponibiltà che fu raccolta dal M5S (nonostante nel mio periodo parlamentare fossimo in schieramenti opposti). Alla fine nella shortlist mi fu preferito l’amico Guido Scorza (e meno male! adesso non sarei un venture capitalist). il suo vantaggio di essere un noto giurista ora diviene uno svantaggio. E’ ovvio che un professionista abbia clienti e non venga da Marte e bene ha fatto Guido ad astenersi le volte che un caso coinvolgeva un cliente del suo ex studio, come ha detto. Se si voleva evitare in partenza ogni possibile conflitto di interesse sì doveva scegliere un non professionista (la legge prevede che il commissario abbia competenze tecniche o giuridiche). Quella tornata di nomine vide un confronto tra centrodestra e centrosinistra per “aggiudicarsi” il presidente. Due commissari furono scelti dal csx e due dal cdx. Tra quelli, va scelto il presidente. Se non c’è maggioranza diviene presidente il commissario più anziano. Il cdx ventilò un possibile candidato oggi 78enne (La Russa) al che il csx nomino il prof. Stanzione, oggi 80enne e si aggiudicò la presidenza.
Se il garante si dimettesse per pressioni mediatiche o dei collaboratori, si creerebbe un precedente gravissimo che esporrebbe in futuro tutte le autorità a raffiche di azioni, minandone ulteriormente la indipendenza.
Piuttosto, se si vuole fare qualcosa per anteporre generalmente la competenza alla fedeltà e per rilassare il vincolo di i partiti che li nominano, si dovrebbe cambiare il meccanismo di nomina. I cambiamenti a seguito della mia iniziativa del 2012 sono stati un inizio, ma penso si dovrebbe fare di più. Magari fare per tutte le nomine principali, tra cui le autorità, una cosa simile a ciò che fanno in UK con il Commissioner for public appointments.
Il Commissioner for Public Appointments è un funzionario pubblico nominato dal re (da noi potrbbe essere il Presidente della Repubblica), il cui ruolo è garantire che le nomine siano effettuate in maniera indipendente, trasparente e basata sul merito, conformemente ai Principi delle Nomine Pubbliche e al Codice di Governance del Cabinet Office.
Il processo tipico prevede che la selezione dei candidati sia fatta con un valutatore indipendente coinvolto durante tutto il processo per assicurare correttezza. La figura del Commissioner supervisiona e regola questi processi, verifica la conformità con il Codice, pubblica un report annuale, e indaga su eventuali reclami riguardanti le nomine.
> Non si placa la bufera sul Garante della privacy. Giovedì 20 novembre l’assemblea del personale dell’Autorità garante per la protezione dei dati personali ha chiesto all’unanimità le dimissioni dell’intero collegio, guidato dal presidente Pasquale Stanzione
Source: _Garante della privacy, i lavoratori hanno chiesto al collegio di dimettersi. Lascia il segretario generale | Wired Italia_
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