L’importanza di avere un panorama sicuro, quando spalanchi le finestre per guardarti dentro.

Restiamo del tutto naturali, umani. Ma non dimentichiamoci mai: l'uomo creativo non può essere tenuto in equilibrio - diventa creativo solo soffrendo il tragico conflitto fra realtà e immaginazione. Kurt Wolff - Memorie di un Editore

Vivre sa vie (1962) Jean-Luc Godard

Edgar Allan Poe - A Dream Within a Dream 1849

I found out from @ednasmeds.bsky.social (thanks for making my day!) that my favourite soul singer, Mavis Staples, has just released a cover of ‘Sad and Beautiful World’ by Sparklehorse. The song was originally released on Sparklehorse’s masterpiece “Vivadixiesubarinetransmissionplot” (1995).

Al ritorno da un interrail, alla frontiera con la Francia, una ragazza conosciuta in viaggio mi passa uno dei due auricolari di una cuffietta collegata ad un lettore CD. Era il 2001, e il brano che abbiamo ascoltato insieme era questo. L’ho guardata ed ho pensato che forse non sarei mai stato più

Pi se n’è andata. Nel silenzio buio della mattina mi rendo conto di quanto il suo russare riempisse la casa. Il mio orecchio era costantemente attento a quella presenza, deducendo su quale cuscino stesse dormendo. Quella ricerca segreta testimoniava una certezza pacifica di esistenza. Sua e nostra.

La Natura - a volte dissecca un Arbusto - A volte - scotenna un Albero - Il suo Popolo Verde se ne rammenta Quando non muore - Più languide Foglie - di Altre Stagioni - Silenziosamente testimoniano - Noi - che abbiamo l'Anima - Moriamo più spesso - Non così vitalmente - Emily Dickinson

Pi sta morendo. È una gatta piena di casini, ma è stata così tante volte. Mi dico che è solo l’ennesima. Che poi si riprende. Mi serve solo un attimo di irragionevolezza, un piccolo annegamento assordante.

Più che una metamorfosi era una trasformazione

Down in Italia They got a word for such and such And they tell ya When it's all much too much When the tragic is so classic They say no, it's classico No, it's classico

Fare un disco triplo così bello e intenso, farlo nel 2025 con il proposito di scacciare via questo crepuscolo che stiamo avvertendo nelle nostre vite. Fare un disco di trenta canzoni, con i tuoi figli, e giovani loro coetanei. Mi ripeto, ma è inevitabile: gli orizzonti sono l’unico rimedio.

The framework rests on a simple proposition: democracy only works when verification, deliberation, and accountability are obvious to the people, and trusted by them. Un bel paper per capire il sistema su cui si regge la fiducia nella democrazia e su come i social lo stiano danneggiando e svuotando.

Il 21 ottobre per me significa ascoltare a ripetizione i suoi album, vedere i suoi video. Sono sul divano, con la mia gatta anziana che non se la passa molto bene questi giorni. Ho una tazza di tè e una candela accesa per #elliottsmith Fuori c’è il mondo rotto.

Da un lato abbiamo la politica. Polarizzante, berciata, avvitata rovinosamente sulla non fattualità, incapace di essere orizzonte e metodo. Dall’altro la semplicità di chi conosce il significato del coltivarsi per costruire. Evviva Hitchcock.

Mi è capitato di rileggere Finzioni di Borges per una ricerca, e mi ha fatto ripensare a questa intervista di Paolo Villaggio del 1975, in cui parla di Ireneo Funes, Kafka, la nevrosi nel mito della modernità.

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Sarà che ormai sono un fan perso della visione-campo della vita secondo Merleau-Ponty, sarà pure che la nostra società ormai guarda il mondo come fosse “il tradimento delle immagini” di Magritte, sarà che se nella cornice ci metti il quadro al contratio, beh… le cornici mi stanno sempre più strette.

Se il mondo fosse il teatro in cui ci è possibile dirigerci verso chi si dirige verso di noi, vedendoci reciprocamente, avrebbe il suono di Brian Eno.

Nel giudicate qualcosa abbiamo sempre ormai bisogno di una narrazione. Il mondo ci sta letteralmente cadendo dagli occhi, ma avendo abbracciato la polarizzazione come strumento critico totale, oltre cioè il binomio destra-sinistra, passiamo il tempo non a spiegarci l’esperienza vissuta, bensì a

Mi guardo intorno, al mercatino dell’usato. Davanti ad una pila di libri incrocio la mia amica scrittrice. Parliamo di musica, facciamo due battute sul fatto che non ci becchiamo più davanti ad una birra, ma tra le pagine ingiallite del caso. Nel bosco di specchi e lampade space age c’è il mio amico

Festa di ragazzini e genitori di ragazzini. Padri intorno al barbecue che parlano di lavoro o che cavolo ne so. Madri che tengono d’occhio i piccoli e fanno due chiacchiere svogliate. “Prendi una birra, c’è la Nastro, oppure la Corona - è la migliore”. In fondo al mucchio mi stappo una Peroni che

È un mese di autogrill e autostrade. Di prove, di festival e palchi che alla fine si somigliano. È un mese di b&b, di colazioni in cui scambi brevi parole con gli altri musicisti che conosci e incroci prima che ognuno prosegua per la sua prossima tappa. È un mese di strada percorsa e da percorrere >

Ragionare in termini geopolitici è un bel casino, negli ultimi anni abbiamo distrutto il diritto internazionale e siamo tutti polarizzati. Mi sembra preoccupante. Nel dubbio, preferisco sprofondare in un paio di cuffie. Se dobbiamo autodistruggerci, almeno la colonna sonora la voglio scelgliere io.

C’è stato un momento a metà degli anni 2000 in cui la musica alternativa era qualcosa. Qualcosa con pari dignità della musica commerciale che riempiva gli stadi. Fa male pensare che possa essere una battaglia che abbiamo perso. Ora, che la mezzanotte ci porta come una luna morta tra le sue fauci.

Saturday pt.2 Patrizia Cavalli nume tutelare della mia fiducia nell’incanto.

Pensare al mondo oggi è un casino. A volte lo anestetizzo, col ricordo di quanto riusciva a curarci il male che ci faceva una canzone, mentre l’ascoltavamo standoci accanto, sul nostro pavimento a guardare il soffitto pieno delle nostre inquietudini. Siamo ancora lì, anche stando realmente qui.

Ho cancellato il mio account Facebook che avevo dal 2007. Cancellarsi da un social network non è solo imparare pratiche di decluttering dei ricordi: è un lungo viaggio in un labirinto emotivo, che serve soprattutto a conoscersi meglio e ad esplorare possibilità. Ho deciso di scriverne.